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Palatoschisi nei cuccioli: tutto quello che devi sapere

Mi capita molto spesso di ricevere richieste di consulenza su questo problema, nei neonati. Per come la vedo io, è un argomento di cui si parla chiaramente ancora molto poco, e spesso i cuccioli affetti dal problema vengono lasciati al loro destino, o addirittura vengono soppressi per timore che la loro vita futura sia compromessa in termini qualitativi.

L’obiettivo di questo articolo è farti capire che, comunque, esistono delle alternative mediche e chirurgiche per aiutare questi neonati a sopravvivere e condurre in futuro una vita normale.

La palatoschisi è il difetto congenito più comune nei neonati: è addirittura più frequente di quanto si possa pensare. Ecco perché ho deciso di parlartene in questo articolo, perché tu sappia come comportarti se ti occupi di allevamento o se semplicemente sei un proprietario che occasionalmente si trova ad assistere dei neonati.

Che cos’è la palatoschisi?

Immagina un neonato che inizi ad allattare, dopo la nascita. Il latte però, invece di andare nello stomaco, finisce nelle vie aeree ed il cucciolo pare soffocare ed ha difficoltà a respirare.

Questa è la realtà di una palatoschisi, un difetto congenito che può trasformare un atto naturale come l’alimentazione in una sfida pericolosa per la vita.

Questa condizione congenita, senza un intervento tempestivo, può mettere a repentaglio la vita del cucciolo che ne è affetto. Le possibilità di sopravvivenza di un neonato colpito da palatoschisi diminuiscono progressivamente se non ci si accorge in tempo del difetto.

Comprendere l’anatomia della palatoschisi

Schisi” significa “fessura“: la palatoschisi non è altro che una fessura nel palato, che può essere molto piccola o addirittura estendersi ampiamente per tutta la lunghezza del palato del cucciolo.

I cuccioli affetti da questo difetto non sono in grado di nutrirsi spontaneamente, anche se posseggono un normalissimo riflesso di suzione. Il latte, invece di defluire nello stomaco, passa attraverso la fessura e si insinua nell’apparato respiratorio sino a raggiungere i polmoni, causando anche gravi polmoniti, che in gergo definiamo “ab ingestis“, ovvero per inalazione di materiale alimentare.

E… non è affatto una condizione rara. Accade più spesso di quanto tu possa immaginare.

Quanto è comune nei cuccioli delle nostre razze?

Parliamo di dati: ho consultato diversi studi scientifici e sono giunta alla conclusione dei miei Colleghi. La palatoschisi è in assoluto il difetto congenito più comune nei neonati. E in questa tabella esemplificativa provo a darvi delle percentuali, che indicano quanti cuccioli nascono con il difetto nelle varie razze che conosciamo.

L’anomalia è particolarmente comune nelle razze a cranio corto (o muso schiacciato), come Bouledogue francesi, Bulldogs inglesi e Boston terriers, razza nella quale l’incidenza è particolarmente alta.

Razza Percentuale di neonati colpiti
Boston Terrier 14.3%
Bulldog francese 9.8%
Cavalier King Charles spaniel 7.5%
Bulldog inglese 4%
Pembroke Welsh Corgi 2.3%
Schnauzer nano 2%
Cardigan Welsh Corgi 1.9%
Labrador Retriever 1.8%
Pastore australiano 1.7%
Cane da pastore delle Shetland 1.2%
Dalmata 0.9%
Levriero italiano 0.9%
Weimaraner 0.7%
Parson Russell Terrier 0.5%
Segugi 0.3%
Shiba Inu  0%
Setter irlandese 0%
Rottweiler 0%
Breton 0%
Barboni 0%
Dobermann Pinscher 0%

All’interno delle razze predisposte a manifestare questa anomalia, esistono delle linee di sangue che non presentano il gene coinvolto. Ed ecco dove la selezione genetica può sicuramente aiutare, nell’eradicare questa piaga per i neonati.

Anche se non vedi la tua razza fra quelle elencate, non è detto che occasionalmente non possa capitare anche a te… perciò stai sempre molto attento, quando hai una cucciolata!

Molto di frequente mi capita infatti di assistere neonati con problemi respiratori, i cui proprietari non avevano idea che potessero essere affetti da palatoschisi, semplicemente perché dopo la nascita non hanno controllato la bocca del cucciolo. In molti di questi casi, il tempismo è la chiave e può fare la differenza fra la vita e la morte.

Prendi la buona abitudine di controllare, per ogni singolo neonato, immediatamente alla nascita, il cavo orale. Se ti accorgi che è presente il difetto, devi correre immediatamente dal tuo Veterinario di fiducia, evitando di far attaccare quel cucciolo al seno materno. Dovremo agire in altro modo, come fra poco ti spiegherò.

Quanti tipi di palatoschisi esistono?

Non tutte le palatoschisi sono uguali: alcune sono molto piccole, mentre altre si estendono all’intero palato. Come ti ho detto, il difetto è comunque grave ed un neonato colpito da questa anomalia congenita è assolutamente a rischio.

La condizione può variare da una schisi incompleta, che può interessare solo il palato molle, a una schisi completa che si estende dalla parte anteriore a quella posteriore della bocca.

In ogni caso, un neonato senza assistenza, morirà se si decide di non fare nulla. E c’è da dire che morirà fra atroci sofferenze, per soffocamento e/o polmonite ab ingestis.

Se sei un allevatore ed un proprietario responsabile, non puoi di certo girarti dall’altra parte e far finta di nulla.

Quali sono le cause principali della palatoschisi nei cuccioli?

Forse non lo sai, ma esistono 3 cause principali che possono essere all’origine di questo difetto.

  1. la genetica
  2. l’esposizione in gravidanza ad agenti teratogeni
  3. l’alimentazione materna

Dunque, non tutto è genetico. Infatti, il difetto è definito “congenito” piuttosto che “ereditario”. Sulle differenze, beh, abbiamo delle guide che ti aiuteranno a comprendere meglio questi concetti… cerca nel sito!

La genetica come causa principale

Inutile ripeterlo, l’assetto genetico dei tuoi riproduttori gioca il ruolo principale nella comparsa del difetto. Per alcune razze, siamo in grado di conoscere la natura del difetto: si tratta di una anomalia di tipo autosomico recessivo. Oddìo che parolona: cosa significa?

significa che entrambi i genitori devono essere portatori del gene difettoso affinché un cucciolo ne sia affetto

Se solo un genitore è portatore del gene, il cucciolo non mostrerà segni di malformazione, ma sarà comunque in grado di trasmettere il gene alla prole nei suoi futuri accoppiamenti.

Esistono ad oggi dei test genetici in grado di verificare se i nostri riproduttori siano o meno portatori del gene della palatoschisi. E’ perciò possibile testare i nostri cani prima di avviarli alla riproduzione, specialmente le razze che vi ho elencato essere maggiormente predisposte a trasmettere il difetto. Sarebbe buona norma che tutti gli allevatori prendessero in considerazione uno screening di questo tipo, per fare scelte selettive più consapevoli.

E’ corretto però dirti che non in tutte le razze è possibile, ancora, eseguire lo screening. In alcune, infatti, il difetto è considerato poligenico, ovvero determinato da più di un gene. Questo comporta che sia più complesso identificare la provenienza genetica con assoluta certezza, e pertanto è più difficile prevederlo.

Nei casi in cui il gene autosomico recessivo può essere identificato, e dunque se possiedi una delle razze in cui è possibile eseguire il test, qualora dovessi ricevere un certificato che attesti che il tuo cane è un portatore, sarebbe preferibile che tu scegliessi di escluderlo dalla riproduzione.

Capisco benissimo quanto questa decisione possa essere difficile da prendere, ma non dimentichiamoci che per eradicare il difetto da una popolazione, questo passo potrebbe essere necessario oltre che responsabile.

Dilemma: ridurre il numero di riproduttori disponibili, e quindi di conseguenza ridurre la diversità genetica in una popolazione, specialmente in quelle razze che sono numericamente poco rappresentate, può voler dire restringere il pool genetico… e questo può comportare altre patologie.

Bella sfida, vero? Il mio consiglio, in questi casi, è sempre quello di accoppiare cani portatori a soggetti che siano geneticamente testati come esenti dalla tara. Questa accortezza aiuterà a prevenire la comparsa della palatoschisi di origine genetica nella popolazione.

Quando invece si sospetta che la causa sia di natura poligenica, oppure quando addirittura non si conosce la causa, la scelta migliore sarà quella di escludere tutti i soggetti affetti dalla riproduzione.

Cause ambientali: i teratogeni

Una delle evenienze che gli allevatori sperano di non sperimentare mai: l’esposizione a sostanze teratogene durante la gravidanza.

Cosa sono i teratogeni?

I teratogeni sono sostanze che interferiscono con il normale sviluppo del feto, portando a difetti alla nascita.

Nel caso della palatoschisi, alcuni farmaci o fattori ambientali possono interrompere la formazione del palato durante la gestazione, causando questa grave condizione.

Ecco un breve elenco dei più comuni teratogeni che possono generare il difetto, se assunti dalla madre durante la gravidanza:

  • alcuni antibiotici
  • corticosteroidi
  • aspirina
  • antimicotici

Se la cagna gravida viene esposta ad una di queste sostanze, il rischio che partorisca cuccioli affetti da palatoschisi aumenta significativamente.

Se l’allevatore somministra alcuni tipi di antibiotici in gravidanza, senza consultare il Medico Veterinario, espone la sua cucciolata al rischio di malformazioni alla nascita. Esistono sostanze che sono infatti in grado di interrompere la corretta formazione del feto durante la fase embrionale della gravidanza. Il pericolo non è puramente teorico: è scienza, ci sono evidenze e la pratica clinica quotidiana di noi che ci occupiamo di neonatologia ne è piena.

Per evitare questi accadimenti, l’assistenza prenatale da parte di un professionista è essenziale.

Consultate sempre un veterinario prima di somministrare qualsiasi farmaco a una femmina gravida e assicuratevi che sia collocata in un ambiente sicuro e privo di stress durante la gestazione.

Una adeguata assistenza prenatale può fare la differenza, specialmente nei casi di palatoschisi causata da agenti teratogeni.

Il ruolo dell’alimentazione

La palatoschisi è in gergo definita come alterazione anatomica della linea mediana, che per i non addetti ai lavori significa che deriva da problemi che influenzano lo sviluppo di una struttura chiamata tubo neurale.

Lo sviluppo di questa struttura cruciale è influenzato da una vitamina, l’acido folico. Nell’uomo è ormai da tempo noto che l’assunzione di acido folico in gravidanza, per la donna, aiuti a prevenire palatoschisi e labbro leporino nei bambini neonati. Le medesime evidenze sono ormai da tempo note nel cane.

Contenuto bonus: leggi l’articolo sull’utilità dell’acido folico nella gravidanza canina.

Sebbene lo studio abbia coinvolto solamente 48 femmine di diverse razze, esso ancora oggi rappresenta un chiaro promemoria di quanto sia reale il problema della carenza di acido folico nella cagna che deve andare in riproduzione.

Mi corre l’obbligo di sottolineare, per chi ancora sostiene che sia del tutto inutile supplementare le nostre femmine con ulteriori dosi di acido folico (convinzione ancora troppo diffusa, anche fra alcuni miei Colleghi), che l’acido folico è una vitamina idrosolubile, e come tale, anche se somministrata in eccesso, viene naturalmente eliminata attraverso le urine e non genera sindromi da accumulo. Non ci sono ragioni, dunque, per evitarne l’utilizzo nella cagna in calore ed in gravidanza: può fare realmente la differenza.

Ovviamente, se la causa della palatoschisi NON è di natura alimentare, anche la supplementazione con acido folico non sortirà alcun effetto. Pertanto, se abbiamo aggiunto l’acido folico alla dieta della nostra femmina in modo corretto e la palatoschisi si presenta comunque, abbiamo l’assoluta conferma che il difetto si origina da una delle altre due cause (teratogeni in gravidanza oppure genetica).

Come si riconosce la palatoschisi nei cuccioli?

Siamo tutti abituati a seguire il parto delle nostre femmine, no? Siamo abituati a stare svegli per notti intere attendendo la nascita dei cuccioli. Riuscire ad individuare un difetto immediatamente dopo la nascita è fondamentale per prevenirne le conseguenze.

Basta aprire delicatamente la bocca del neonato ed osservarne il palato: se questo non presenta fissurazioni immediatamente visibili, allora non c’è di che preoccuparsi.

Ma cosa accade se non eseguo il controllo, perché magari la mamma si indispone, oppure dimentico di farlo? E se la schisi è così piccina e indietro nel palato che non faccio molta attenzione e la grossa lingua del cucciolo mi ostacola una buona ispezione?

Può capitare che non si ispezioni correttamente il neonato. Ma esistono altri segni che ci portano a sospettare una palatoschisi.

Tanto per cominciare, uno dei primi segni indicativi di anomalie del palato è la difficoltà del piccolo nell’alimentarsi.

I neonati con palatoschisi hanno problemi nella suzione: il latte entra in bocca e tende a fuoriuscire dalle narici, invadendo le cavità nasali e l’albero respiratorio.

Potresti notare del latte che gocciola dal naso, segno che non dovrebbe lasciarti indifferente.

I cuccioli inoltre potrebbero manifestare colpi di tosse o starnuti frequenti. Nei casi molto gravi, la palatoschisi si accompagna a segni visibili come quelli del labbro leporino.

In questo tragico caso, tutti e quattro i neonati di questa cucciolata erano colpiti da labbro leporino e palatoschisi di grado molto grave. E’ stato confermato che entrambi i genitori dei piccoli fossero portatori del gene della palatoschisi e la madre non aveva assunto adeguate integrazioni alimentari in gestazione.

Come è ovvio, questi segni sono immediati ed evidenti: ma può capitare che la schisi sia incompleta o molto piccola, perciò difficile da ravvisare ad un occhio inesperto.

Indipendentemente da tutto, è essenziale essere molto attenti ed accorgersi subito dei primi segni, per evitare la polmonite ab ingestis che si verifica quando il latte raggiunge i polmoni del neonato. L’intervento tempestivo è la chiave.

Indicatori comportamentali dei problemi di assunzione del latte nel neonato

Oltre ai segni fisici visibili, i neonati colpiti da palatoschisi manifestano dei pattern comportamentali particolari. Questi possono farci capire che è presente un problema, che dobbiamo far in modo di risolvere il prima possibile.

La palatoschisi ha un impatto importante sull’accrescimento dei piccoli: i neonati colpiti potrebbero non aumentare di peso così rapidamente come i loro compagni di cucciolata o apparire più deboli e letargici.

Il loro comportamento alimentare è irregolare: i neonati appaiono affamati ma hanno difficoltà a restare “agganciati” alla mammella, e possono anche presentare dei segni particolari come una respirazione affannosa o rumorosa, specialmente mentre si alimentano.

Se il neonato resta insolitamente calmo e fermo in un angolo, se si lamenta insistentemente o ha problemi respiratori, è il caso di sentire al più presto il parere del tuo Medico Veterinario di fiducia.

Come si cura la palatoschisi?

La palatoschisi nel cane è una condizione grave, ma è possibile un trattamento che può consentire al cane di condurre una vita normale e sana. Quindi, come si affronta questo difetto? La soluzione possibile è quella chirurgica.

Opzioni chirurgiche per la riparazione della palatoschisi

Quando si parla di opzione chirurgica, l’obiettivo principale è quello di chiudere la fessura per consentire al cane una normale alimentazione e ripristinare le normali funzioni.

La chirurgia è l’unica via possibile per consentire al cane di tornare ad alimentarsi e respirare normalmente.

La procedura comporta il riposizionamento di tessuto per chiudere l’apertura e, a seconda della gravità, possono essere necessari più interventi per completare il processo.

Unico inconveniente della chirurgia è che, per poterla effettuare, il cucciolo deve avere circa 3-4 mesi; nel frattempo, saranno necessarie attenzioni speciali per evitare che i neonati soffochino per inalazione di latte materno.

Fino al momento dell’intervento, dunque sino a che questo non sia possibile, l’alternativa è rappresentata da alcuni accorgimenti che l’allevatore può adottare, nel dettaglio:

utilizzare un apposito sondino gastrico per l’alimentazione

utilizzare tettarelle specializzate per cuccioli con questo tipo di problema

valutare l’uso di particolari protesi palatali per neonati con palatoschisi

Ho di recente scoperto che esistono delle tettarelle molto particolari che agevolano la suzione in neonati che presentano il difetto della palatoschisi. Queste tettarelle si presentano così:

sto ancora cercando di capire dove possano essere acquistate, poiché sembra che l’unico rivenditore che ho trovato sia in Canada. Ad ogni modo, cercherò di documentarmi ulteriormente per verificare se possano essere realizzate e commercializzate anche in Italia.

Solitamente si tratta di tettarelle in silicone atossico.

Diciamo che, se si riuscissero a procurare, questa sarebbe la soluzione ottimale, anche perché il sondino e la sua applicazione richiedono particolare addestramento del proprietario; e spesso la paura che si ha è quella di non riuscire ad imboccare l’esofago, finendo per sondare la trachea (con le conseguenze che potete immaginare).

Di come addestrarsi all’applicazione del sondino vi parlo in altro articolo. Per quanto riguarda le protesi palatali, lo studio che ne discute l’utilizzo ci presenta questa alternativa come metodo di attesa sino a che non si possa intervenire chirurgicamente. Per quanto io ne sappia, al momento per realizzarle occorre lavorare con un dentista veterinario o un protesista, con l’ovvio inconveniente della frequente sostituzione di esse a causa della rapida crescita dei neonati. In sostanza, una delle ipotesi meno percorribili, ma per amore di cronaca da menzionare.

Quando i cuccioli iniziano lo svezzamento (intorno alle 3 settimane), il rischio di aspirazione è nettamente ridotto, in quanto la nutrizione non è più liquida. Questo comunque non significa che non sussistano più dei rischi: è pur sempre possibile il soffocamento per inalazione quando la palatoschisi sia particolarmente grave e consenta l’ingresso di particelle solide attraverso i meati nasali.

Il successo della chirurgia della palatoschisi dipende dalle dimensioni e dalla gravità della schisi, ma la maggior parte degli animali si riprende bene e conduce una vita normale.

Tuttavia, il recupero post-chirurgico è una fase critica e un attento monitoraggio è essenziale per garantire una corretta guarigione e prevenire complicanze come infezioni o cedimenti del sito chirurgico.

Cure post-operatorie: che cosa attenderci

Le attenzioni da dedicare al cucciolo che ha subito una chirurgia correttiva per una palatoschisi sono fondamentali per una corretta gestione del periodo post-chirurgico. E qui vi spiego quali sono.

Innanzitutto, il cucciolo richiederà attenta supervisione e attività limitata, per evitare il cedimento delle suture. Tanto per cominciare, il gioco con i fratelli andrà attentamente monitorato, soprattutto per quelle razze che usano parecchio la bocca per giocare.

Potrebbe essere necessario modificare la dieta, utilizzando cibi reidratati o liquidi, per evitare di esercitare troppa pressione sul palato appena riparato.

Il processo di guarigione richiede in genere diverse settimane, ed i proprietari devono essere informati dal chirurgo circa gli accorgimenti da adottare per evitare infezioni, gonfiori anomali o inconvenienti gravanti sul sito chirurgico. Un po’ come si fa quando ci si sottopone ad una chirurgia plastica, insomma…

Può un cucciolo con palatoschisi condurre una vita normale?

La risposta è si: con attenzioni particolari ed una buona gestione da parte dei proprietari, un cucciolo con palatoschisi ha buone chances di sopravvivere e condurre una vita normale.

I cuccioli che vengono sottoposti a chirurgia correttiva condurranno una vita normale e di durata normale.

Tuttavia, anche dopo l’intervento, questi pazienti devono essere attentamente monitorati per evitare complicanze respiratorie, infezioni ricorrenti o problemi dentali che possono derivare da anomalie strutturali della bocca.

Per molti pazienti, la qualità della vita dopo l’intervento è eccellente. Una volta che si siano completamente ripresi dalla chirurgia, questi animali possono mangiare e bere esattamente come un cane normale.

Se la condizione clinica è adeguatamente corretta e gestita nel periodo post-chirurgico, l’aspettativa di vita è paragonabile a quella di qualsiasi altro animale sano.

La chiave per mantenere una buona qualità di vita negli animali con palatoschisi è garantire che ricevano le cure adeguate durante il periodo di guarigione e che eventuali complicazioni vengano trattate rapidamente.

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