La piometra nella cagna: che cos’è e come diagnosticarla.
Che brutta storia: la tua splendida femmina è andata in calore, ma dopo circa due mesi ti sei accorto che qualcosa non andava… era apatica, beveva tanto, aveva strane perdite dalla vulva. E hai scoperto una brutta parola, quando sei andato dal Veterinario: piometra.
Se conosci il ciclo estrale della cagna, saprai che la piometra è una patologia tipica dello stadio del diestro. Si presenta, cioè, in quella fase del ciclo dominata da un ormone in particolare: il progesterone.
Ma andiamo per gradi e vediamo che cos’è e come possiamo gestire questa patologia.
La piometra è una grave infezione uterina che colpisce le cagne non sterilizzate, e rappresenta una condizione potenzialmente letale se non trattata tempestivamente. Conoscere i sintomi, le cause e le opzioni di trattamento è fondamentale per i proprietari di cani, soprattutto per coloro che hanno cagne in età riproduttiva. In questo articolo, approfondiremo cos’è la piometra, come riconoscerla e come prevenirla, garantendo il benessere della propria cagna.
Cos’è la piometra?
La piometra è un’infezione batterica dell’utero che si sviluppa nel periodo del diestro, sotto azione del progesterone. Si verifica in cagne intere, che abbiano o meno già partorito. Il problema si manifesta a seguito dell’esposizione dell’utero agli ormoni, in particolare il progesterone, che rende l’ambiente uterino suscettibile alle infezioni. Il progesterone, infatti, ha la capacità di sopprimere il sistema immunitario della cagna, mettendolo a tacere.
Perché? Se il progesterone è lo stesso ormone che favorisce e mantiene la gravidanza, perché espone la cagna a rischi?
Vediamo di chiarire questo concetto: come sapete, i cuccioli sono frutto dell’accoppiamento fra un padre ed una madre. E il loro corredo genetico è costituito dalla metà del DNA di mamma più metà del DNA di papà.
Come sapete altrettanto, ogni organismo vivente, per difendersi da qualcosa di “estraneo“, attiva una serie di difese fra le quali proprio il sistema immunitario. Il cucciolo è, per l’organismo della mamma, per metà estraneo, perché per metà possiede i geni di un altro individuo.
Madre Natura, per evitare che l’organismo della cagna rigetti gli embrioni ed i feti riconoscendoli come estranei ha fatto in modo di “proteggerli” in un certo qual modo. Ed è qui che interviene il progesterone che, con la sua capacità di abbassare la soglia della reattività immunitaria uterina, consente ai feti di crescere sino al momento di nascere senza venire aggrediti dal sistema immunitario della madre.
Il livello di ormone, durante il diestro, non cambia, indipendentemente dal fatto che si sia instaurata o meno una gravidanza: per circa 58 giorni, il livello progestinico rimane alto (a volte ed in alcune cagne può raggiungere anche valori superiori ai 70 ng/ml).
Durante il calore, la cervice della cagna si apre, permettendo l’ingresso in utero di eventuali batteri provenienti dall’ambiente esterno, fra i quali Escherichia coli, che normalmente popola l’intestino del cane. E’ proprio in questa fase che può avvenire la risalita batterica in utero. Se l’utero è suscettibile alle infezioni perché è presente una iperplasia dell’endometrio le cui ghiandole producono un secreto facilmente preda della colonizzazione batterica, allora si sviluppa la piometra. Si sente spesso parlare, infatti, di “complesso iperplasia endometriale-piometra“.
Quanti tipi di piometra esistono?
Esistono due tipi di piometra:
- Piometra a cervice aperta: la cervice rimane aperta, permettendo al pus di drenare dall’utero. In questo caso, si può osservare una secrezione purulenta o sanguinolenta proveniente dalla vulva.
- Piometra a cervice chiusa: la cervice è chiusa, intrappolando il pus all’interno dell’utero. Questo tipo di piometra è più pericoloso perché i sintomi sono meno evidenti e l’infezione può diffondersi rapidamente nel corpo della cagna, causando sepsi (infezione generalizzata) e shock.
Quali sono le cause della piometra?
La piometra è causata da un’infezione batterica, spesso dovuta a batteri comuni come Escherichia coli, che risalgono attraverso la cervice durante o subito dopo il ciclo estrale. Tuttavia, come ho già detto lo sviluppo dell’infezione è fortemente legato agli ormoni, in particolare al progesterone, che durante il ciclo estrale prepara l’utero per una possibile gravidanza.
Quando una cagna non viene fecondata, il progesterone rimane in circolazione per diverse settimane, stimolando le ghiandole dell’endometrio a produrre “latte uterino” o istiotrofo, e rendendo l’utero più suscettibile alle infezioni. Una volta si riteneva che la piometra fosse una patologia tipica dell’età matura della cagna, dai sei anni in avanti. Oggi sappiamo che può riguardare anche cagne molto giovani, ed anche al primo estro.
Esistono, comunque, dei fattori di rischio che annoveriamo fra quelli predisponenti alla piometra.Una cagna intera in età avanzata, andrà comunque in calore. La cagna infatti non va in menopausa, ma rimane ciclica per tutta la vita. Diminuisce la sua fertilità, certo, ma non smette mai di ciclare. Con l’avanzare dell’età, invecchia anche il sistema immunitario. Ecco perché la piometra si riscontra più spesso in cagne intere avanti negli anni.
La piometra può presentarsi in cagne con interestro corto, ovvero con cicli estrali ad intervalli più brevi dei 5 mesi. La sollecitazione dell’endometrio è tale, da parte del progesterone, che il rischio di contrarre una infezione uterina in queste femmine addirittura raddoppia, secondo alcuni autori.
Ancora, l’uso di farmaci a base di progesterone (ad esempio, alcuni farmaci utilizzati per la posticipazione dell’estro – largamente richiesti dai proprietari di cagne da caccia soprattutto se i loro calori si verificano durante la stagione venatoria) possono predisporre le femmine allo sviluppo di piometra.
Infine, è assolutamente discussa in letteratura la predisposizione genetica alla piometra di alcune razze canine. Nello studio al link qui sopra si sostiene che vi siano dei geni responsabili, nel Golden Retriever; c’é anche chi parla di incidenza maggiore in alcune razze piuttosto che in altre. Probabilmente in un prossimo futuro riusciremo anche a capire di più su questo argomento. Per il momento, i dati a nostra disposizione sull’incidenza della patologia nelle diverse razze sono i seguenti:
Negli allevamenti intensivi, l’attenzione va posta alle deiezioni, soprattutto quando le cagne convivono e vi sono femmine in estro.
Sintomi della piometra
I sintomi della piometra possono variare a seconda che la cagna abbia una piometra a cervice aperta o chiusa, ma i segnali più comuni includono:
Scolo mucopurulento: pus, che può essere di colore bianco, giallo o marrone, e talvolta con sangue, che fuoriesce dalla vulva (nelle piometre a cervice aperta).
Apatia: la cagna può apparire letargica, stanca e meno attiva del solito.
Polidipsia e poliuria: la cagna beve molto e urina di continuo.
Perdita di appetito: la cagna può smettere di mangiare o ridurre drasticamente la quantità di cibo ingerito.
Febbre: in alcuni casi, la cagna può sviluppare febbre alta.
Addome gonfio: nelle piometre a cervice chiusa, l’utero può riempirsi notevolmente, causando un rigonfiamento addominale.
Vomito e diarrea: possono manifestarsi in caso di infezione sistemica avanzata.
Diagnosi di piometra
Se si sospetta una piometra, è essenziale consultare un veterinario immediatamente. Il veterinario eseguirà diversi esami per confermare la diagnosi, tra cui:
Esame fisico: il veterinario può palpare l’addome per verificare la presenza di gonfiore o dolore.
Esami del sangue: un elevato numero di globuli bianchi può indicare un’infezione. Ma la neutrofilia non è il solo dato che viene preso in esame: indagini emocromocitometriche e biochimiche addizionali confermeranno il sospetto.
Ecografia: è l’esame più efficace per identificare la piometra, poiché consente di visualizzare l’accumulo di pus nell’utero.
Radiografie: possono essere utilizzate per valutare la dimensione e lo stato dell’utero.
Trattamento della piometra
Qui si scende in un campo abbastanza complesso: discuteremo qui di tutte le opzioni possibili, mentre in un altro articolo parlerò delle opzioni terapeutiche dedicate a cagne di particolare pregio genetico delle quali si intende preservare la carriera riproduttiva futura.
Il Gold Standard del trattamento della piometra è la chirurgia. Altrimenti detto, il trattamento d’elezione è l’ovarioisterectomia (asportazione di utero ed ovaie). Faremo qualche precisazione fra poco…
Il trattamento della piometra dipende dalla gravità della condizione e dallo stato di salute generale della cagna. Nella maggior parte dei casi, l’intervento chirurgico è la soluzione più indicata.
A seconda delle valutazioni che il vostro Medico Veterinario farà a seguito delle indagini di cui alla diagnosi di piometra, potremo optare per le seguenti soluzioni terapeutiche:
- Ovarioisterectomia (sterilizzazione): questo intervento chirurgico prevede la rimozione dell’utero e delle ovaie e rappresenta la soluzione più sicura e definitiva. Poiché l’infezione è localizzata nell’utero, rimuovendo quest’organo si elimina la fonte dell’infezione. L’intervento deve essere eseguito con urgenza, poiché una piometra non trattata può portare a sepsi e morte.
- Terapia antibiotica: prima e dopo l’intervento, la cagna sarà trattata con antibiotici per contrastare l’infezione batterica. Tuttavia, gli antibiotici da soli non sono sufficienti per trattare la piometra, poiché l’infezione è troppo profonda per essere risolta solo con i farmaci. Anche in corso di terapia medica, la copertura antibiotica sarà necessaria per prevenire il leccamento delle perdite da parte della cagna e l’ingestione di materiale purulento infetto.
- Trattamento conservativo: soprattutto nelle cagne giovani e destinate alla riproduzione, si può tentare un trattamento conservativo, utilizzando farmaci che stimolino la contrazione dell’utero per espellere il pus.
Vi sarete sentiti sicuramente dire che il trattamento conservativo presenta alto rischio di recidive. Vi dico solo, per ora, che gli studi dimostrano (e la mia pratica clinica anche) che non è assolutamente vero: ma vedremo tutto questo nell’articolo dedicato, che trovate qui…
quello che vi basti sapere in questo momento è che, per ragioni di sicurezza chirurgica, ove percorribile e solo dopo aver dosato il progesterone e verificato che ci siano i presupposti clinici per poter procedere, la sottoscritta preferisce sempre, anche prima di andare in chirurgia, procedere con la terapia medica: lavorare con un utero vuoto, senza entrare in sala con un palloncino pieno di pus pronto ad esplodere in addome, è molto molto più sicuro.
In conclusione, la piometra è una malattia grave che richiede un intervento rapido e deciso. Riconoscere i sintomi e agire tempestivamente può salvare la vita della cagna.
Per domande, dubbi, perplessità o voglia di chiacchierare, qui sotto trovate il modulo per i commenti, che sono sempre ben accetti.